domenica 26 dicembre 2010

natale e non solo

Che bel Natale!

il mio è cominciato spadellando frittura dalle 7,15 del mattino fino alle 11.30.
eravamo in due a spadellare: la sottoscritta come cuoca e il mio papocchio come aiuto cuoco. Era veramente da tanto tempo che non ci ritrovavamo assieme ai fornelli, ognuno col suo stile ed ognuno coi suoi tempi.....ma nonostante tutto ce l'abbiamo fatta!!!

siamo arrivati a casa della nonna, con i piatti di fritto al seguito, che erano le 13 passate da poco e la contaminazione delle tradizioni è subito cominciata:
il fritto alla romana, che per noi è il secondo piatto del cenone di Natale è diventato immediatamente un antipasto caldo della tradizione piemontese! insomma un connubbio davvero interessante.

poi a seguire gli agnolotti alla piemontese, in fin dei conti la metà dei commensali è e resta piemontese!

poi un agnello sardo cotto alla sarda

e dolci di varie culture...quello che a me lascia sempre un po' interdetta è il panettone tagliato stile torre di tramezzini e farcito col gelato. Non ce la faccio proprio a mangiare il gelato in inverno! però appartiene alla tradizione di famiglia e tutti lo attendono e se lo sbafano!!!!

poi c'è chi ha risistemato la cucina (io non ho nemmeno fatto finta di farlo) e dopo chi si è messo a chiacchierare oppure a dormire oppure a giocare a carte.

una giornata vissuta nella serenità e nello stare bene con le persone a cui si vuol bene

peccato che quando son tornata a casa c'era ad aspettarmi la cucina da ripulire.......in regalo non mi è arrivato nessun elfo domestico! il prossimo anno debbo ricordarmi di scriverlo nella letterina a Babbo Natale!!!

venerdì 24 dicembre 2010

buon NATALE

che strano Natale!
Sta mattina non sono a casa dei miei, la casa dove sono cresciuta.
Non sento la mamma in cucina che comincia a friggere per la sera: broccolo romanesco, alici, ricotta, mele, zucchine.
Da quest'anno toccherà a me friggere
E'una settimana che sono a caccia di ricette per la pastella, chissà in quale dei suoi libri di cucina le avrà segnate, quindi mi toccherà aspettare di cambiare casa per potermi mettere a vedere i suoi libri.

Sarà un bel Natale, vissuto fra persone che si vogliono bene
sarà un Natale diverso, ma non per questo meno bello



LA NOTTE SANTA

di Guido Gozzano


- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.

È nato!
Alleluja! Alleluja!